Magliano in Toscana

Magliano in Toscana ha origini romane da un precedente insediamento etrusco (Heba). Probabilmente ambedue le cittadine, in epoche diverse, controllavano la via che dall’interno conduceva al porto etrusco di Talamone. Heba fu distrutta dalle orde barbariche ed i Longobardi nel VI secolo d.c. distrussero probabilmente tutto quanto era romano nell’abitato di Magliano. Prima dell’anno 1000 Magliano diventò feudo degli Aldobrandeschi che la cinsero di mura ancora in parte visibili. Alla metà del XV secolo passò sotto la Repubblica di Siena, che realizzò una elegante cinta muraria che merita sicuramente una visita. Dopo un centinaio di anni iniziò il dominio dei Medici ed infine passò al Granducato di Toscana. Leonardo Ximenes, su incarico di Leopoldo di Lorena, bonificò parte del terreno paludoso delle campagne nella piana dell’Osa e dell’Albegna. Da segnalare: la chiesa romanica di San Martino (XI secolo), il Palazzo dei Priori con i caratteristici stemmi, i resti del monastero di San Bruzio (sulla strada che da Magliano porta verso Albinia, prendere il bivio a sinistra tra il cimitero ed il campo sportivo). Nell’uliveto che sotto Magliano degrada verso il mare si può ancora ammirare l’olivo della strega, che ha più di duemila anni. Da Magliano si gode una splendida vista sulla Maremma, la laguna di Orbetello, l’Argentario e l’isola del Giglio.